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RITORNO AL FUTURO – di Robert Zemeckis

"Mio Dio, Doc... hai disintegrato Einstein!"
RITORNO AL FUTURO – di Robert Zemeckis

Un grande classico che ha segnato un’intera generazione. Diretto da Robert Zemeckis e interpretato da Michael J. Fox e Christopher Lloyd, il primo episodio della trilogia di “Ritorno al futuro” risale al 1985. E, proprio questo, è considerato un’icona del cinema degli anni ottanta. Un successo a livello internazionale.

Hill Valley, California, 25 ottobre 1985. Marty McFly ha diciassette anni. Frequenta il liceo. Ritorno al Futuro. E’ molto poco disciplinato, spesso in ritardo e odiato dal preside. In compenso, è fidanzato con Jennifer Parker, una carinissima sua compagna di scuola. La famiglia di Marty, invece, non brilla certo di vivacità: il padre George ha paura anche della propria ombra, mentre la madre Lorraine è una donna imbruttita e inacidita dalla non certo esaltante vita col marito. Il migliore amico di Marty è un anziano e bislacco inventore di nome Emmett Brown, detto “Doc”.

All’inizio del film, Doc chiama il ragazzo chiedendogli di raggiungerlo quella stessa notte nel parcheggio del Twin Pines Mall per filmare un suo nuovo e misterioso esperimento. Si tratta di una macchina del tempo, costruita dallo scienziato modificando una DeLorean (l’auto divenuta poi simbolo della saga di “Ritorno al Futuro”). Marty scoprirà a sue spese che, forse per la prima volta, un esperimento di Doc funziona. Infatti, finirà indietro nel tempo, nella sua stessa città, nel 1955, dove incontrerà sua madre e suo padre, i quali, purtroppo per lui, non sembrano affatto destinati a formare una coppia. Il giovane dovrà metterci dell’impegno per tornare sano e salvo, indietro, nel… futuro.

UNA BOMBA AD OROLOGERIA

RITORNO AL FUTURO” è una bomba ad orologeria, un congegno ottimamente oliato e messo a punto. Ogni elemento narrativo lanciato dalla storia, infatti, prima della fine, trova la sua giusta collocazione. E’ un film che si ama incondizionatamente poiché affonda la soddisfazione del pubblico nel desiderio ancestrale di poter riscrivere la propria storia. Nel passato, infatti, Marty cambia la storia futura. O, se preferite, quella presente. Fa prima ritrovare il coraggio al timido padre facendo scoccare l’amore tra lui e la futura madre Lorraine. Poi cambia il rapporto del genitore col teppista Biff. Infine salva la vita all’amico Doc, mettendolo in guardia da pericolosi terroristi libici.

 Si va a scomodare, insomma, addirittura Einstein (che, non a caso, è il nome del cane di Doc), toccando il continuum spazio temporale: un concetto di indubbio fascino che, però, cela, in sé, parecchi pericoli. Uno su tutti, quello di intaccare il ‘normale’ corso degli eventi. Ed è proprio per questo che, durante tutta la trilogia di “RITORNO AL FUTURO“, Doc e Marty valicano più volte i confini del tempo, scontrandosi con i loro stessi “io” del passato e… del futuro.

RITORNO AL FUTURO” è tipica espressione di Zemeckis. Il regista, arrivato dal successo de “All’inseguimento della pietra verde”, non si limita a giocare con gli anacronismi e con la tecnologia inventando, solo per citarne un paio, lo skateboard volante o il flusso canalizzatore che permette il viaggio nel tempo. No, Zemeckis anticipa la CGI, ovvero la Computer Grafica, con veri e propri esempi di avanguardia negli effetti speciali. Basti pensare alla ricostruzione scenica della Hill Valley del 2015 o la corsa del Treno in “RITORNO AL FUTURO – Parte III“. E Zemeckis lo fa, in tutta tranquillità, mettendo in scena una commedia.

Quando si dice: “il coraggio di osare”. Siete d’accordo?

NF

[IMMAGINI]: “RITORNO AL FUTURO”, Robert Zemeckis – USA, 1985



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@nelloferrara

Da più di 15 anni attivo nel settore CineTelevisivo come Autore, Sceneggiatore e Regista, da qualche anno Nello Ferrara ha affiancato, al percorso artistico, la formazione di giovani talentuosi. Il programma di istruzione è disponibile sul sito del suo Corso FilmMaker

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