1984 – G. ORWELL – IL LIBRO I FILM
Con “1984” George Orwell offre alla letteratura ed al cinema un momento di riflessione incredibile. Descrivendo un mondo distopico, degenerato da una buona idea, prevede con largo anticipo il presente. Molti presenti: passati, e, purtroppo, futuribili. Impressionando ed ispirando altri autori in campi e stili differenti.
I FILM
“Nel 2000 non sorge il sole” di Michael Andreson ed “Nineteen eighty-four” di Michael Radford sono figli diretti di “1984”. Tanto il primo, del 1956, che il secondo, del 1984, sono trasposizioni abbastanza fedeli del libro. Il punto è che il testo centra una problematica, quella di una società controllata, che spaventa l’essere umano. Lo spaventa, ci spaventa: leggerlo o guardarlo ci fa pensare che sia ogni volta più riscontrabile nel quotidiano. Molte altre opere sono state ispirate da questo libro, non tutte in chiave tragica. Ne “Il dormiglione” di Woody Allen è presente il leader dittatore e dello stato poliziesco che controlla tutto e tutti. Terry Gilliam riprende in “Brazil” il tema della burocrazia che schiaccia l’umanità. George Lucas con “L’uomo che fuggì dal futuro” coniuga addirittura Orwell con Huxley.
LA TRAMA
1984: Il mondo, dopo la guerra atomica, è diviso in tre superpotenze in perenne guerra: Oceania, Estasia ed Eurasia. La guerra è in realtà solo un modo per tenere soggiogati i popoli del mondo. A Londra, capitale di Oceania, Winston Smith è impiegato al ministero della verità, che si occupa della propaganda del Socing. Il lavoro di Winston è distorcere le notizie cancellando il passato e riscrivendolo secondo le necessità del partito. Nei corridoi del ministero conosce Julia e dopo un’iniziale diffidenza se ne innamora ricambiato. Il partito controlla le vite di tutti tramite schermi/telecamera sparsi ovunque, comprese le case dei cittadini. Ovunque campeggiano cartelloni ritraenti il Grande Fratello; ed il solo vero reato è l’eterodossia dal regime. I due innamorati vivono la propria storia rifiutando il sistema. Purtroppo tutto si rivelerà una trappola ed entrambi pagheranno a caro prezzo la loro breve stagione di libertà.
IL CONCETTO
Il concetto che Orwell intende passare con il suo “1984” è quello dello sbaglio clamoroso rappresentato dai totalitarismi. Di ogni tipo. Immagina una società sotto perenne e strettissimo controllo. Dove regna un senso morale praticamente azzerato. La paura e l’ansia di essere fuori del pensiero dominante rappresentano l’aria respirata tanto dal protagonista che dal lettore. Tutto questo, sommato ad un impoverimento generale della lingua. Involuzione voluta dal governo e cercata apposta per impedire anche solo la possibilità di formulare un pensiero eterodosso. Magistrale, in questo senso, l’idea del bis-pensiero; ovvero la capacità di accettare come reale sia una cosa che il suo esatto opposto. In sostanza la trasformazione di un ideale in un incubo.
CONCLUDENDO
Orwell dipinge un mondo distopico e futuribile con una lungimiranza nemmeno immaginabile nel 1949. Spaventa la sua generazione con la sua visione e spiazza quelle successive con la sua incredibile lungimiranza. Ci piace e lo consigliamo, tanto il libro quanto i film, perché regalano emozioni e momenti, anche lunghi, di riflessione. Non tecnica cinematografica o grandi innovazioni (ma Radford usa il Bleach Bypass) ma concetto. Libertà, cultura e coscienza delle stesse. Ecco quello che, credo, volesse passarci l’autore del libro ed i registi che ha ispirato.
JA
[COPYRIGHT IMMAGINI]: “Nineteen eighty-four“, Michael Radford – GB, 1984
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